Partito dei Comunisti Italiani
Sezione di Ugento
Il Consigliere Comunale

Alla cortese attenzione del Sindaco di Ugento on.le Eugenio OZZA (in qualità di componente dell’ATO LE/3 sui rifiuti).
Alla cortese attenzione dell’Assessore alla Formazione Professionale avv. Massimo LECCI.

Oggetto: interrogazione urgente, con richiesta di risposta scritta. Mancata assunzione numero 18 unità lavorative presso l’impianto di biostabilizzazione di Ugento.

Ugento, lì 11 nov. 09

Egregi signori,
per sapere, premesso che:
- In data 9 novembre ’09 veniva ufficialmente inaugurato e reso funzionale l’impianto di biostabilizzazione in contrada Burgesi ad Ugento.
- Detto impianto, servirà gran parte dei Comuni del Salento, completando così, secondo le disposizioni regionali, la corrette gestione del ciclo dei rifiuti.
- Circa sei anni fa, su espressa volontà del Governo Regionale, e su disponibilità degli Assessorati alla Formazione Professionale di Regione Puglia e Comune di Ugento veniva indetto un corso di formazione professionale, per complessive ore 2.400 e per la durata di due anni, che ha permesso a 18 ragazze e ragazzi di Ugento e del suo territorio, per la maggior parte disoccupati, precari o con impegni stagionali di conseguire la qualifica professionale di “Tecnico Superiore dello smaltimento”, con profilo professionale inerente alle nuove procedure di raccolta differenziata e delle nuove tecniche di riciclaggio dei rifiuti. Inoltre, questi nostri 18 concittadini hanno acquisito competenze specifiche riguardo all’intero ciclo dei rifiuti, alla loro classificazione merceologica e alla regolamentazione delle discariche controllate.
- Detto corso è stato finanziato dalla Regione Puglia e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e promosso dal Comune di Ugento, con la chiara intenzione di formare personale qualificato, sia per la post gestione della discarica controllata di Burgesi, sia per la gestione dei nuovi impianti di compostaggio (ancora inspiegabilmente chiuso) e del neonato impianto di biostabilizzazione.
- A questi 18 nostri giovani concittadini era stato assicurato un pronto impiego ed un lavoro stabile e sicuro in una di queste strutture, nel momento in cui Burgesi fosse stata chiusa e fossero entrati in funzione tutti gli impianti, previsti dal Piano Regionale per i rifiuti, che sono sorti ad Ugento.
- Da voci sempre più insistenti, pare che nessuno di questi 18 ragazzi e ragazze siano stati presi in considerazione dalla ditta e dall’Ente che gestisce il nuovo impianto di biostabilizzazione, entrato in funzione lunedì scorso, né che essi siano stati mai contattati da nessuno per essere assunti, quale personale qualificato proprio per questo tipo di impianti, né in questo, né nelle prossime azioni di bonifica e di post gestione della ormai chiusa discarica controllata di Burgesi, ad Ugento.
- Convinti come siamo, in una terra dove forte è la disoccupazione, soprattutto nei mesi invernali, il lavoro precario, quello a nero o sottopagato, che il rifiuto da “problema” può trasformarsi in “risorsa”, con positive ricadute anche per il lavoro stabile e sicuro di molti nostri cittadini, ed amareggiati che si spendano soldi pubblici per finanziare corsi professionali che dovrebbero garantire, nel medio periodo, piena e buona occupazione per chi li ha frequentati.
Tutto quanto sopra premesso,


al Sindaco on.le Eugenio Ozza ed all’Assessore alla Formazione Professionale del Comune di Ugento avv. Massimo Lecci, ognuno per i propri ruoli e per le specifiche competenze istituzionali, se siano a conoscenza di tale stato di disagio di questi nostri 18 giovani, che al momento si vedono negata l’ennesima opportunità lavorativa, con la ulteriore beffa di essere stati formati allo scopo di gestire correttamente un impianto complesso del ciclo dei rifiuti; quali misure intendano porre in essere per garantire il diritto di lavorare, quali Tecnici qualificati per lo smaltimento dei rifiuti, ai ragazzi che hanno frequentato il corso sopra richiamato nel 2005, e che attendevano l’apertura dei nuovi impianti per poter iniziare a lavorare.

Distinti Saluti,

Angelo MINENNA