DA LECCEPRIMA.IT: "ESERCIZI COMMERCIALI: ORDINANZA E VERBALI DISCUSSI"
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200310
DA LECCEPRIMA.IT: "ESERCIZI COMMERCIALI: ORDINANZA E VERBALI DISCUSSI"
Ugento: il consigliere dei comunisti italiani, Minenna, pone l’attenzione sull’ordinanza sindacale sui pubblici esercizi commerciali e su alcune incongruenze nei verbali recapitati ad alcuni di essi
UGENTO - Il consigliere comunale di Ugento del Partito dei Comunisti Italiani, Angelo Minenna, presenta un’interrogazione a risposta immediata al sindaco, Eugenio Ozza, e all’assessore alle Attività Produttive, Francesco Pacella. Oggetto della questione l’ordinanza sindacale sulle norme e gli orari per apertura e chiusura pubblici esercizi commerciali, con la presunta irregolarità nell’emissione di numerosi verbali di accertamento da parte della Polizia Municipale.
Minenna ricorda alcuni passaggi storici della questione: dall’ordinanza del 1999 firmata dall’allora sindaco, Gabriele Congedi, che “fissava in maniera chiara orari di vendita degli esercizi commerciali e la successiva disciplina di vendita del settore stesso”, alla legge regionale del maggio 2008, che recava alcune modifiche circa la precedente legge del 2003, fissando in un termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia quale limite massimo imposto ai Comuni per adeguarsi a quanto contenuto nella stessa. Minenna ricorda che oggi da quella normativa sono passati quasi due anni.
Nel giugno del 2008 Ugento veniva riconosciuta, sempre con provvedimento regionale, quale “Città d’Arte a prevalente economia turistica”: “Uno dei pochi vantaggi di questo titolo, tanto sbandierato dalla Giunta comunale – precisa il consigliere del Pdci -, è proprio quello di una sostanziale deroga alla apertura e chiusura degli esercizi commerciali, soprattutto nel periodo estivo e nei giorni festivi, sentiti i commercianti e le associazioni di categoria”.
Nel febbraio scorso, il sindaco ha emanato una ordinanza che sostanzialmente si adegua alle normative regionali: “In tutto questo lasso di tempo – scrive Minenna -, cioè da maggio del 2008 a febbraio del 2010 i commercianti di Ugento, Gemini, Torre San Giovanni e marine hanno sempre fatto riferimento, per l’apertura e chiusura del proprio negozio, alla precedente ordinanza sindacale di maggio del 1999, peraltro mai esplicitamente revocata”, “che recava quale giorni di chiusura totale il 25 dicembre, il 1 e 6 gennaio e la domenica di Pasqua”.
“E’ accaduto invece – prosegue - che ignari commercianti di Ugento, mi dicono in tutto 65 tra esercizi di piccole e medie dimensioni, si sono visti recapitare nei mesi scorsi alcuni verbali di accertamento del Corpo di Polizia Municipale con multe salate di oltre 5mila euro perché, secondo i Vigili Urbani (gradiremmo poi sapere chi o che cosa abbia dato un simile ordine, e chi ha mandato quasi allo sbaraglio in una situazione del genere alcuni agenti della Polizia Municipale!!!), c’è stata una violazione dell’ordinanza del 2008, così come integrata e modificata dalla legge regionale del 2008: tale violazione consiste nel non aver rispettato in data 26 dicembre 2009, quindi nel giorno di Santo Stefano, il prescritto turno di chiusura festivo”.
Minenna ribadisce che prima di febbraio 2010 “non esisteva nessuna Ordinanza sindacale, Dirigenziale o del Corpo di Polizia Municipale che abrogava le precedenti ordinanze”, come evidenziato nel testo della nuova ordinanza: “In base a quale criterio – chiede il consigliere - si contesta ai commercianti ciò che non è esplicitamente contenuto nella precedente ordinanza del 2008, revocata a febbraio del 2010?”. Il consigliere si chiede come mai non si sia ritenuto utile un confronto con le categorie, prima di emettere l’ordinanza. Pertanto, Minenna vuole “dettagliati chiarimenti in merito a questa ingarbugliata vicenda”.
www.lecceprima.it
UGENTO - Il consigliere comunale di Ugento del Partito dei Comunisti Italiani, Angelo Minenna, presenta un’interrogazione a risposta immediata al sindaco, Eugenio Ozza, e all’assessore alle Attività Produttive, Francesco Pacella. Oggetto della questione l’ordinanza sindacale sulle norme e gli orari per apertura e chiusura pubblici esercizi commerciali, con la presunta irregolarità nell’emissione di numerosi verbali di accertamento da parte della Polizia Municipale.
Minenna ricorda alcuni passaggi storici della questione: dall’ordinanza del 1999 firmata dall’allora sindaco, Gabriele Congedi, che “fissava in maniera chiara orari di vendita degli esercizi commerciali e la successiva disciplina di vendita del settore stesso”, alla legge regionale del maggio 2008, che recava alcune modifiche circa la precedente legge del 2003, fissando in un termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia quale limite massimo imposto ai Comuni per adeguarsi a quanto contenuto nella stessa. Minenna ricorda che oggi da quella normativa sono passati quasi due anni.
Nel giugno del 2008 Ugento veniva riconosciuta, sempre con provvedimento regionale, quale “Città d’Arte a prevalente economia turistica”: “Uno dei pochi vantaggi di questo titolo, tanto sbandierato dalla Giunta comunale – precisa il consigliere del Pdci -, è proprio quello di una sostanziale deroga alla apertura e chiusura degli esercizi commerciali, soprattutto nel periodo estivo e nei giorni festivi, sentiti i commercianti e le associazioni di categoria”.
Nel febbraio scorso, il sindaco ha emanato una ordinanza che sostanzialmente si adegua alle normative regionali: “In tutto questo lasso di tempo – scrive Minenna -, cioè da maggio del 2008 a febbraio del 2010 i commercianti di Ugento, Gemini, Torre San Giovanni e marine hanno sempre fatto riferimento, per l’apertura e chiusura del proprio negozio, alla precedente ordinanza sindacale di maggio del 1999, peraltro mai esplicitamente revocata”, “che recava quale giorni di chiusura totale il 25 dicembre, il 1 e 6 gennaio e la domenica di Pasqua”.
“E’ accaduto invece – prosegue - che ignari commercianti di Ugento, mi dicono in tutto 65 tra esercizi di piccole e medie dimensioni, si sono visti recapitare nei mesi scorsi alcuni verbali di accertamento del Corpo di Polizia Municipale con multe salate di oltre 5mila euro perché, secondo i Vigili Urbani (gradiremmo poi sapere chi o che cosa abbia dato un simile ordine, e chi ha mandato quasi allo sbaraglio in una situazione del genere alcuni agenti della Polizia Municipale!!!), c’è stata una violazione dell’ordinanza del 2008, così come integrata e modificata dalla legge regionale del 2008: tale violazione consiste nel non aver rispettato in data 26 dicembre 2009, quindi nel giorno di Santo Stefano, il prescritto turno di chiusura festivo”.
Minenna ribadisce che prima di febbraio 2010 “non esisteva nessuna Ordinanza sindacale, Dirigenziale o del Corpo di Polizia Municipale che abrogava le precedenti ordinanze”, come evidenziato nel testo della nuova ordinanza: “In base a quale criterio – chiede il consigliere - si contesta ai commercianti ciò che non è esplicitamente contenuto nella precedente ordinanza del 2008, revocata a febbraio del 2010?”. Il consigliere si chiede come mai non si sia ritenuto utile un confronto con le categorie, prima di emettere l’ordinanza. Pertanto, Minenna vuole “dettagliati chiarimenti in merito a questa ingarbugliata vicenda”.
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