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INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE COMUNALE ANGELO MINENNA SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI DELL' ATO LE/2 NEL SITO DI UGENTO

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200310

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INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE COMUNALE ANGELO MINENNA SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI DELL' ATO LE/2 NEL SITO DI UGENTO Empty INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE COMUNALE ANGELO MINENNA SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI DELL' ATO LE/2 NEL SITO DI UGENTO




Partito dei Comunisti Italiani
Sezione di Ugento
Il Consigliere Comunale


Alla cortese attenzione del Sindaco di Ugento on.le Eugenio OZZA (in qualità di delegato presso l’ATO LE/3 per i rifiuti)
Alla cortese attenzione dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Ugento avv. Massimo LECCI
e p.c.
alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio Comunale di Ugento sign. Biagio MARCHESE
LORO SEDI

Oggetto: interpellanza a risposta immediata, da illustrarsi nella prossima seduta utile del Consiglio Comunale. Smaltimento dei rifiuti dei 46 comuni dell’ATO LE/2 presso il sito di Ugento.

Ugento, lì 10 mar. 10
Egregi signori,
premesso che:
- Il nuovo impianto di biostabilizzazione che sorge in contrada Burgesi ad Ugento è nato per smaltire la frazione umida dei rifiuti dei 23 comuni dell’ATO LE/3.
- Tale sito è stato individuato dal piano per l’emergenza rifiuti del governo regionale di Raffaele Fitto anche quale “discarica di servizio - soccorso”.
- E’ ormai assodato che tutte le crisi, o presunte tali, avvengono per il malfunzionamento degli impianti di Poggiardo, che dovrebbero servire per i 46 comuni dell’ATO LE/2, nonostante negli anni la Regione Puglia ed il Commissario delegato per l’emergenza ambientale on.le Nicola Vendola abbiano dirottato innumerevoli risorse per garantire il funzionamento di tale impianto (non ultime le risorse destinate al pagamento degli stipendi degli operai della Sud Gas di Poggiardo, visto che molti Sindaci di tale ambito, abili nel orchestrare teatrini di crisi, lo sono meno quando si tratta di versare la quota dovuta per il funzionamento dei servizi che le AATO dovrebbero garantire, come la raccolta e lo smaltimento della spazzatura) ed evitare scenari quali i cassonetti ricolmi di immondizia e la spazzatura per strada.
- Proprio a causa di disfunzioni dell’impianto di biostabilizzazione di Poggiardo, mai seriamente affrontate dai comuni dell’ATO LE/2, e forse passate in secondo piano sull’agenda del suo presidente e fino a poco tempo fa sindaco del Comune di Botrugno Silvano Macculli, il Commissario Vendola, anche facendo seguito alle richieste delle popolazioni di Ugento, Gemini, Acquarica e Presicce, che in questo decennio hanno già abbondantemente sopperito e dato il loro contributo allo scongiurare l’emergenza su tutto il territorio salentino, ha disposto, nel settembre 2009 che le 120 tonnellate al giorno di rifiuto biostabilizzato dell’ATO LE/2 fossero smaltite nell’impianto di Cavallino. Impianto questo dotato anch’esso di biotunnel, discarica di servizio soccorso ed impianto per lo smaltimento del Combustibile da Rifiuto, il cosiddetto CDR, e servente alle esigenze dell’ATO LE/1.
- A questa ordinanza, si è opposto il Comune di Cavallino che, con il sindaco Lombardi anch’esso a guida di una coalizione di centro destra, ha proposto un ricorso al Tar del Lazio, per chiedere l’annullamento della suddetta ordinanza commissariale, cosa poi avvenuta nei giorni scorsi.
- Da sottolineare che l’unico ATO dei rifiuti a non avere impianti decenti è l’ATO LE/2 del presidente Macculli, ora anche Assessore alla Provincia di Lecce, ente che, come è noto, ha tra le sue prerogative massime la salvaguardia e la tutela dell’ambiente e del territorio: infatti i biotunnel di Poggiardo non sono pronti e la discarica di servizio di Corigliano d’Otranto è bloccata da una serie interminabili di ricorsi e diffide a procedere alla realizzazione della stessa.
- Tra le motivazioni addotte dal Comune di Cavallino per ottenere l’annullamento dell’ordinanza di Vendola, che dirottava lo smaltimento dei rifiuti di Poggiardo in quel Comune del Nord Salento, vi era quella secondo cui, dati ed analisi ambientali alla mano, in quell’impianto i rifiuti non venivano biostabilizzati come si deve, e quindi ciò poteva pregiudicare tutto il corretto funzionamento dell’impianto di Cavallino stesso.
- A quanto mi risulta, l’impianto che sorge sul nostro territorio è sufficiente alla sola biostabilizzazione dei rifiuti dei 23 comuni dell’ATO LE/3, e quindi non si capisce bene come possa anche sopperire allo smaltimento dei rifiuti provenienti da altri comuni (ferma restando l’espressa volontà, ribadita con ben due deliberati approvati all’unanimità, di questo Consiglio a non ricevere altri rifiuti di altri ambiti se non quello di stretta nostra competenza).
- Mi giunge voce di una “possibile riapertura del vecchio sito di Ugento”, mediante apposita ordinanza del sottosegretario del governo Berlusconi all’emergenza rifiuti dott. Guido Bertolaso: una tale decisione presa dal governo centrale potrebbe, se non leggo male tra le righe, una riapertura della vecchia discarica Burgesi, chiusa grazie alla ferma volontà dei cittadini a non volerla più sul proprio territorio e con successivo provvedimento del Commissario Vendola. Decisione questa atta a sopperire alle croniche carenze che richiamavo sopra dell’ATO LE/2 e del suo presidente Macculli nell’affrontare e nel gestire i propri problemi di smaltimento dei rifiuti.
Tutto quanto sopra premesso, alla luce anche di una recente riunione dell’ATO LE/3 tenutasi presso il Comune di Acquarica, dove si è discusso di tale problematica,

CHIEDO

al Sindaco del Comune di Ugento on.le Ozza e all’Assessore all’Ambiente avv. Lecci, ognuno per i propri ruoli e per le rispettive competenze istituzionali, di fornire in sede di prossimo Consiglio Comunale ampia e dettagliata relazione in merito a quanto sopra esposto, cioè alla volontà determinata dalle carenze dei 46 comuni dell’ATO LE/2 di far smaltire i rifiuti di quei territori nel nostro impianto di Burgesi, e a quali misure si intendano porre in essere per la tutela e la salvaguardia delle popolazioni di Ugento e del suo territorio.
Distinti SaluTI
(Angelo MINENNA)
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