LETTERA DELLA FGCI RIGUARDANTE IL CONTINUO DEGRADO DELLA CONTRADA CUPELLE INVIATA A VARIE ISTITUZIONI
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LETTERA DELLA FGCI RIGUARDANTE IL CONTINUO DEGRADO DELLA CONTRADA CUPELLE INVIATA A VARIE ISTITUZIONI
Ugento, 5 agosto ’10
Alla cortese attenzione di:
Sindaco di Ugento, On. Eugenio Ozza
Assessore all’Ambiente, Avv. Massimo Lecci
Nucleo di vigilanza ambientale del Comune di Ugento
Signor Prefetto di Lecce
Comando Provinciale Guardia di Finanza Lecce
Polizia Provinciale di Lecce
Nucleo Operativo Ecologico (N.O.E.) dei Carabinieri di Lecce
E, per conoscenza:
Capigruppo Consiliari
OGGETTO: Continuo degrado e discarica abusiva in contrada Cupelle
Illustrissime SS. VV.,
il coordinamento della FgCI di Ugento ha deciso di inviarvi quest’atto per mettervi a conoscenza di una problematica che ormai da alcuni anni va avanti, nella completa incuranza da chi di competenza, in altre parole il completo degrado di Contrada “Cupelle” nel territorio di Ugento (LE), dove insiste una vera e propria discarica abusiva di vario materiale, in altre parole rifiuti solidi urbani, divani, frigoriferi, lavatrici, eternit e una grande quantità di materiale di scarto edilizio.
La scrivente organizzazione, faceva presente la situazione in cui versava la Contrada per la prima volta al Comune di Ugento a settembre 2006 protocollando una lettera (in allegato) esattamente in data 07/09/2006, alla quale sono susseguite altre varie segnalazioni.
Tali segnalazioni non furono mai prese in considerazione da chi di competenza, e infatti nel corso degli anni nella zona citata non ci fu alcun’iniziativa per porre rimedio alle condizioni in cui versava la Contrada, anzi nel corso degli anni l’accumulo di rifiuti si ampliava sempre più, invadendo anche alcuni terreni nelle immediate vicinanze di tale zona.
Dopo tali atteggiamenti da parte del Comune di Ugento, la nostra organizzazione decise, in data 23/03/2009, di inviare una nuova lettera-denuncia (in allegato) al Comune di Ugento, esattamente al Sindaco, all’Assessore all’Ambiente nonché al Nucleo di vigilanza ambientale della Polizia Municipale di Ugento. In tale denuncia si faceva nuovamente presente la situazione della Contrada e che in tre anni la condizione era sempre la medesima, se non addirittura ampliata.
Dopo quest’ultima segnalazione, il Comune di Ugento autorizza l’intervento da parte del Nucleo di vigilanza ambientale della Polizia Municipale, la quale in data 29/03/2009 effettuava il sequestro della zona incriminata. Successivamente in data 31/03/2009 veniva recapitata presso la nostra sede una lettera (in allegato) da parte dell’Assessore all’Ambiente, Avv. Massimo Lecci, nella quale lo stesso chiarisce che il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, non convalidava il sequestro.
Tutto ciò ci sembrò inusuale, in altre parole che dopo solo un giorno i terreni venivano dissequestrati.
In ogni modo nella stessa lettera l’Assessore ci garantiva che l’Amministrazione Comunale avrebbe attivato ogni procedura prevista dalla legge per lo smaltimento dei rifiuti e la bonifica della Contrada.
Dopo tutto ciò, la scrivente organizzazione rimase in attesa che finalmente qualche iniziativa veniva intrapresa da parte del Comune per mettere fine alla situazione. Ma ad oggi, quindi dopo esser trascorso un anno e quattro mesi, la situazione è sempre la stessa, come si può notare dalle foto in allegato, al contrario vi è stato ancora un aumento dei rifiuti con l’ulteriore abbandono degli stessi anche terreni circostanti.
Poiché l’art. 192 comma 2 del “Codice Ambientale” si pronuncia così: “Fatta salva l'applicazione della sanzioni di cui agli articoli 255 e 25, chiunque viola i divieti di cui ai commi uno e due è tenuto a procedere alla rimozione, all'avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull'area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa, in base agli accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati, dai soggetti preposti al controllo. Il Sindaco dispone con ordinanza le operazioni a tal fine necessarie ed il termine entro cui provvedere, decorso il quale procede all'esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate”.
Visto che il termine di legge per adempiere ai doveri citati dall’art. 192 del “Codice Ambientale” è di trenta giorni, ma ad oggi dopo esser passato più di un anno dalla nostra lettera-denuncia inviata al Comune di Ugento, sembra che non sia stata effettuata nessuna ordinanza dalle autorità preposte. Visto anche l’articolo 328 del “Codice Penale” che riguarda “Rifiuto di atti d’ufficio e omissione” si pronuncia in questo modo: “Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni”.
Tutto quanto sopra premesso e considerato,
Certi di un vostro positivo riscontro porgiamo
Distinti saluti
Luca DE GAETANI
Coordinatore FgCI Ugento
Luciano BORTONE
Vice Coordinatore FgCI Ugento
Alla cortese attenzione di:
Sindaco di Ugento, On. Eugenio Ozza
Assessore all’Ambiente, Avv. Massimo Lecci
Nucleo di vigilanza ambientale del Comune di Ugento
Signor Prefetto di Lecce
Comando Provinciale Guardia di Finanza Lecce
Polizia Provinciale di Lecce
Nucleo Operativo Ecologico (N.O.E.) dei Carabinieri di Lecce
E, per conoscenza:
Capigruppo Consiliari
OGGETTO: Continuo degrado e discarica abusiva in contrada Cupelle
Illustrissime SS. VV.,
il coordinamento della FgCI di Ugento ha deciso di inviarvi quest’atto per mettervi a conoscenza di una problematica che ormai da alcuni anni va avanti, nella completa incuranza da chi di competenza, in altre parole il completo degrado di Contrada “Cupelle” nel territorio di Ugento (LE), dove insiste una vera e propria discarica abusiva di vario materiale, in altre parole rifiuti solidi urbani, divani, frigoriferi, lavatrici, eternit e una grande quantità di materiale di scarto edilizio.
La scrivente organizzazione, faceva presente la situazione in cui versava la Contrada per la prima volta al Comune di Ugento a settembre 2006 protocollando una lettera (in allegato) esattamente in data 07/09/2006, alla quale sono susseguite altre varie segnalazioni.
Tali segnalazioni non furono mai prese in considerazione da chi di competenza, e infatti nel corso degli anni nella zona citata non ci fu alcun’iniziativa per porre rimedio alle condizioni in cui versava la Contrada, anzi nel corso degli anni l’accumulo di rifiuti si ampliava sempre più, invadendo anche alcuni terreni nelle immediate vicinanze di tale zona.
Dopo tali atteggiamenti da parte del Comune di Ugento, la nostra organizzazione decise, in data 23/03/2009, di inviare una nuova lettera-denuncia (in allegato) al Comune di Ugento, esattamente al Sindaco, all’Assessore all’Ambiente nonché al Nucleo di vigilanza ambientale della Polizia Municipale di Ugento. In tale denuncia si faceva nuovamente presente la situazione della Contrada e che in tre anni la condizione era sempre la medesima, se non addirittura ampliata.
Dopo quest’ultima segnalazione, il Comune di Ugento autorizza l’intervento da parte del Nucleo di vigilanza ambientale della Polizia Municipale, la quale in data 29/03/2009 effettuava il sequestro della zona incriminata. Successivamente in data 31/03/2009 veniva recapitata presso la nostra sede una lettera (in allegato) da parte dell’Assessore all’Ambiente, Avv. Massimo Lecci, nella quale lo stesso chiarisce che il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, non convalidava il sequestro.
Tutto ciò ci sembrò inusuale, in altre parole che dopo solo un giorno i terreni venivano dissequestrati.
In ogni modo nella stessa lettera l’Assessore ci garantiva che l’Amministrazione Comunale avrebbe attivato ogni procedura prevista dalla legge per lo smaltimento dei rifiuti e la bonifica della Contrada.
Dopo tutto ciò, la scrivente organizzazione rimase in attesa che finalmente qualche iniziativa veniva intrapresa da parte del Comune per mettere fine alla situazione. Ma ad oggi, quindi dopo esser trascorso un anno e quattro mesi, la situazione è sempre la stessa, come si può notare dalle foto in allegato, al contrario vi è stato ancora un aumento dei rifiuti con l’ulteriore abbandono degli stessi anche terreni circostanti.
Poiché l’art. 192 comma 2 del “Codice Ambientale” si pronuncia così: “Fatta salva l'applicazione della sanzioni di cui agli articoli 255 e 25, chiunque viola i divieti di cui ai commi uno e due è tenuto a procedere alla rimozione, all'avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull'area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa, in base agli accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati, dai soggetti preposti al controllo. Il Sindaco dispone con ordinanza le operazioni a tal fine necessarie ed il termine entro cui provvedere, decorso il quale procede all'esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate”.
Visto che il termine di legge per adempiere ai doveri citati dall’art. 192 del “Codice Ambientale” è di trenta giorni, ma ad oggi dopo esser passato più di un anno dalla nostra lettera-denuncia inviata al Comune di Ugento, sembra che non sia stata effettuata nessuna ordinanza dalle autorità preposte. Visto anche l’articolo 328 del “Codice Penale” che riguarda “Rifiuto di atti d’ufficio e omissione” si pronuncia in questo modo: “Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni”.
Tutto quanto sopra premesso e considerato,
CHIEDIAMO
Alle SS. VV. ognuno per i propri ruoli e per le rispettive competenze istituzionali, di provvedere ad attivare tutte le procedure previste dalla legge affinché sia risolta definitivamente l’incresciosa problematica che si trascina da anni, di provvedere alla bonifica dell’area, e allo stesso tempo di verificare se sussistono i presupposti per la violazione di cui all’articolo 192 del “Codice Ambientale” e 328 del “Codice Penale”.Certi di un vostro positivo riscontro porgiamo
Distinti saluti
Luca DE GAETANI
Coordinatore FgCI Ugento
Luciano BORTONE
Vice Coordinatore FgCI Ugento
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